Solinas insiste sulla certificazione e i turisti annullano le prenotazioni per la Sardegna



Sempre più confusa la situazione per quanto riguarda l'arrivo in Sardegna dei turisti, l'incertezza su quali saranno i documenti richiesti e le verifiche a livello locale stanno scoraggiando italiani e stranieri dal confermare le loro vacanze nell'isola e fioccano le disdette per il mese di giugno.

Il presidente della Regione Christian Solinas dopo le inutili insistenze sembra aver capito che il passaporto sanitario o il patentino di immunità per coloro che vogliono venire in Sardegna non lo può richiedere, allora prova a lanciare l'idea del certificato di immunità, come se cambiare il nome servisse a modificare la situazione, ma potrebbe alla fine puntare sulla semplice autocertificazione, una decisione che sembrerebbe più un tentativo per salvare la faccia che non uno strumento utile per evitare possibili contagi.

"Ci sono voluti quaranta giorni, ma alla fine il presidente Solinas ha dovuto ammettere la propria sconfitta: contrariamente a quanto aveva provato a farci credere dallo scorso 15 aprile, l’istituzione di un passaporto sanitario per tutti coloro che devono arrivare in Sardegna non è nelle sue disponibilità, né lo è mai stata. La Regione (per quanto autonoma) non ha il potere di richiedere a chi arriva nell’isola una qualsiasi forma di certificazione sanitaria.
Ieri Solinas ha provato ad allontanare l’amaro calice, affermando che non c’è stata alcuna correlazione tra la campagna per il passaporto sanitario e le disdette delle prenotazioni. Ma è stata solo una pietosa bugia, l’ennesima di questi mesi di crisi. Il disastro di queste settimane denunciato dagli operatori turistici è da imputare solo e solamente a lui stesso e alla sua dissennata comunicazione.

Ora il presidente proverà a buttare la croce addosso al governo Conte, come dire “io volevo difendere la Sardegna ma mi hanno impedito di farlo”, e venerdì proporrà due alternative."

"Peggiorando palesemente la situazione. Perché se, come abbiamo spiegato, i test sierologici servono semmai per le indagini epidemiologiche e non certo per dare il via libera e certificare l’assenza di virus, l’autocertificazione invece non serve assolutamente a nulla perché chiunque potrebbe mentire, rischiando così di far scoppiare un focolaio di Coronavirus SARS-COV-2 nell’isola in piena estate. 
E se ne è accorta anche l’opposizione in Regione: su Facebook Francesco Agus, capogruppo dei Progressisti, all’indomani della conferenza stampa del presidente della Regione, spiega che la questione è anche illegale: “Due giorni fa l’altisonante passaporto sanitario per venire in Sardegna, è diventato una più modesta ‘attestazione di negatività’. Ieri il colpo di scena: spunta l’autocertificazione. Un applauso agli sceneggiatori e al regista, mai avari di colpi di scena. In pratica, finirà cosi’: se hai fatto il test è meglio, altrimenti in alternativa ti misuri la febbre e dichiari che tu e la tua famiglia state bene. Siamo all’apoteosi. Anche perché, ai sensi del dpr 445 del 2000, non è possibile autocertificare una condizione di salute”."

"Il certificato di negatività per arrivare in Sardegna dal 3 giugno prossimo dovrà essere presentato "non quando si prenoterà il biglietto ma entro tre giorni dalla partenza. Cosi il passeggero si presenterà all'imbarco munito di carta d'imbarco, documento d'identità e questo certificato". Così il governatore sardo Christian Solinas a Rai Radio1, ospite della trasmissione Un Giorno da Pecora.
E se non si ha il certificato? "Si lavora a due ipotesi: o non ci si imbarca, oppure stiamo verificando se sarà possibile realizzare questi test direttamente all'arrivo". In alcuni casi il risultato arriva entro 4 giorni. "Stiamo puntando a dei test rapidi, molecolari, utilizzati per esempio nel New Jersey - annuncia il governatore - Oppure il test salivare molecolare, che ha bisogno di pochi minuti per il responso". Gli aeroporti dovranno garantire un'assistenza 'logistica': "Stiamo valutando la possibilità di farli in quella sede. Naturalmente chi arriva col certificato già eseguito non avrà alcun rallentamento, per chi dovrà farlo in loco i tempi potrebbero essere più lunghi", chiarisce Solinas."

Ma secondo voi chi è disposto a confermare la sua settimana di ferie in Sardegna con l'incertezza di quanto lo attende all'arrivo tra verifiche e analisi, per poi rischiare in caso di dubbi di vedere totalmente compromesse le proprie vacanze? 

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