L'opposizione ricorda a Truzzu le promesse sull'anfiteatro romano di Cagliari e lui corre a riaprirlo al pubblico
L’opposizione di centrosinistra a distanza di un anno dall'elezione di Paolo Truzzu ha deciso di fare il punto sulle risultanze del suo mandato, evidenziando attraverso una campagna sui social tutte le promesse elettorali che sono state disattese dal sindaco.
L'iniziativa presa è stata denominata "L'alfabeto delle promesse mancate" il giorno 7 luglio è arrivata alla C di Cultura: “A dodici mesi dall’insediamento della giunta di centrodestra, tutti i teatri comunali e molti beni culturali, primo fra tutti l’anfiteatro romano che avevano annunciato sarebbe stato riaperto agli spettacoli già per quest’estate, sono chiusi e inaccessibili”.
Succede così che in maniera assolutamente casuale e senza che la stampa locale ne riporti notizia compare un twit su Cagliariturismo che annuncia la riaperture dal giorno 8 luglio delle visite al pubblico nell'anfiteatro romano di Cagliari.
Giova ricordare che nel programma elettorale del sindaco, in merito alla cultura, veniva riportato: "Ridefinizione dei bandi per i contributi alla cultura attraverso la loro semplificazione, riducendo la tempistica delle comunicazioni sugli esiti, creazione di criteri uguali di selezione e rendicontazione, di concerto con tutti gli assessorati comunali e regionali e agevolare il lavoro degli operatori culturali”
Il suo assessore alla Cultura aveva affermato: “Cagliari è priva di vivacità culturale”, ma oltre ad aver organizzato solo quattro eventi in un anno, pare non abbia mai ricevuto gli operatori che si occupano di cultura in città, se non alcuni fortunati evidentemente di suo gradimento.
Ma torniamo all'anfiteatro romano che riapre i battenti. Questa mattina ho deciso di avvicinarmi a quello che viene considerato il più importante tra gli edifici pubblici della Sardegna Romana con una capienza stimata in circa 10mila spettatori, costruito quasi certamente a più riprese tra il I e II secolo d.C., ricavando dalla viva roccia del banco calcare le gradinate, l'arena, i corridoi e tutti gli altri ambienti collegati.
Inutile dire che non è visibile niente che faccia pensare alla predisposizione di un cantiere che possa avviare eventuali lavori che consentano nuovamente l'utilizzo dell'anfiteatro come struttura idonea per accogliere manifestazioni e spettacoli all'aperto.
Ma non esiste neanche alcun lavoro di restauro o di risistemazione e messa in sicurezza di tutti gli spazi interni ed esterni che consenta a cittadini e turisti una visita completa del monumento. Si vedono però chiusure fatte alla meglio con tubi innocenti e tavoloni in legno buttati a parziale copertura di alcuni punti dell'arena, materiale inutilizzato abbandonato qua e là, reti arancioni e tante erbacce secche.
La copertura delle uscite verso l'arena è fatta perché a parte alcuni corridoi interni il resto della struttura non è in sicurezza e quindi non vi aspettate di poter vedere un granché.
Quali saranno stati i giudizi di coloro che hanno deciso di visitare il monumento? Tranquilli non corriamo alcun pericolo: nessun turista in vista, in realtà non c'era anima viva...
..., a parte me ovviamente, che passeggiavo in solitaria su una strada desolata e sporca.
E termino il post con la frase che amava sbandierare ai quattro venti Paolo Truzzu esibendo un gran sorriso durante la sua campagna elettorale: "Cagliari mi sta a cuore"
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