Cagliari, dalle 8 alle 10 accesso alle auto e niente tavolini all'esterno nelle zone pedonali, a rischio le colazioni dei bar.


Solo pochi giorni fa la dichiarazione del sindaco di Cagliari Paolo Truzzu intenzionato a firmare una delibera per estendere temporaneamente le concessioni di suolo pubblico: "Per via delle norme sul distanziamento, il settore dei bar, dei locali e della ristorazione, si trova in forte difficoltà. Noi vogliamo offrire nuove superfici in esterno per compensare parte della capienza persa all’interno, per le quali non faremo pagare alcun onere aggiuntivo.
Cagliari ha molti spazi di grande pregio male o poco utilizzati che noi intendiamo valorizzare: pensiamo di attrezzare anche nuove aree per offrire alternative a chi opera in zone già congestionate. Abbiamo davanti a noi una straordinaria opportunità per ripensare in termini innovativi la visione urbanistica della città, di riconquistare spazi alla vita sociale." (vedi articolo You.NET del 19mag).

Contemporaneamente, sempre il 19 maggio, l'assessorato alle Attività produttive revoca per due ore, dalle 8.00 alle 10.00 del mattino, le concessioni di suolo pubblico nelle strade pedonali per consentire l'accesso alle auto dei residenti e dei titolari delle attività della zona. (vedi articolo su Sardegna News). 
Via tavolini e sedie nel Corso, in via Manno e in via Garibaldi, proprio nelle ore nelle quali la maggior parte della clientela fa colazione, una decisione che sopratutto mette in crisi i piccoli bar, che senza gli spazi esterni possono gestire al loro interno solo pochissimi clienti per volta. Si erano illusi che avrebbero avuto un aiuto dal Comune dopo il lockdown e invece rischiano di subire un’ulteriore danno che mette a rischio la loro esistenza.

Succedono queste cose quando vige l'improvvisazione, quando la mano destra non sa cosa fa quella sinistra, ma è anche una questione che attiene alla reale capacità di mettersi nei panni dei cittadini, di avere una visione sistemica in grado di comprendere l'impatto di una decisione che viene presa, non solamente sul problema da risolvere, ma su tutto quanto ad essa è collegato.

La risposta del Comune? "Quando tu assumi una decisione di questo tipo non puoi pensare che tutti siano d’accordo", dichiara Alessio Mereu, assessore alla Viabilità, salvo poi aggiungere: "sono però poche le attività che hanno problemi. I ristoranti no perché di mattina non aprono. Resta il problema dei bar che lavorano con le colazioni. Cercheremo di venire incontro alle loro esigenze, affrontando i problemi caso per caso."

Difficile riuscire a comprendere come sia possibile risolvere caso per caso un problema che si verifica per attività dello stesso genere che stanno nella stessa strada, o si cambiano gli orari di apertura alle auto per tutti o niente. Non vorremmo che in fondo, essendo "poche attività",  si sia già fatta quest'ultima scelta.

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