Passata la paura in molti si comportano come se niente fosse successo
Certo è difficile pensare che le persone si comportino secondo le indicazioni date dall'Istituto Superiore di Sanità se per primi le disattendono coloro che dovrebbero dare l'esempio (vedi foto d'apertura). Ma non è raro che i semplici cittadini dimostrino maggiore rispetto per le regole dei loro rappresentanti.
Sarà così anche adesso che l'emergenza è parzialmente rientrata e si è allontanata la paura, quella brutta e pesante dei 5000 contagiati con 800 morti al giorno? In parte sì, ma si vedono già segnali preoccupanti di un atteggiamento che può rischiare di vanificare ogni sforzo e rinuncia fatta fino a questo momento.
Passeggiando in questi ultimi giorni per le strade della nostra città, da solo, con la mascherina e mantenendo una distanza superiore a 1 metro da qualsiasi persona incrociata, ho provato a prendere nota dei comportamenti più evidenti sul rispetto o meno delle regole e delle indicazioni di prudenza che ancora valgono nonostante il via libera del 18 maggio.
- Come prima questione ho preso nota di chi aveva la mascherina.
Il dato generale si aggira introno al 50%, intendendo ricompresi coloro che la indossano fissa coprendo naso e bocca, e sì perché passiamo da chi il naso lo tiene fuori, a chi la usa per coprire il mento o il collo, forse a proteggerlo dal vento che da noi non manca mai, ma c'è anche chi tenendola per l'elastico la fa ciondolare avanti e indietro al ritmo dei passi e persino chi sta lanciando una nuova moda: quella di mettere i due elastici al polso quasi fosse un bracciale da esibire. Ovviamente poi ci sono quelli che proprio non la portano, peraltro all'esterno non è obbligatoria e quindi sentono di essere in regola, peccato che nelle strade più trafficate incrocino, ogni pochi passi e a breve distanza, tante altre persone.
Un aspetto che la dice lunga su come si modifichino gli atteggiamenti a seconda della situazione è quello per cui nelle strade intorno e nelle immediate vicinanze del Mercato di San Benedetto, all'interno del quale è giustamente vietato stare senza mascherina, la percentuale di chi la indossa pur trovandosi a notevole distanza sale al 90%; nelle strade, indipendentemente dalla frequentazione, dove un buon numero di persone passeggia senza entrare nei negozi, la percentuale scende al 50%; mentre nelle piazze e nei parchi, forse complice l'idea di trovarsi in aree all'aperto di grandi dimensioni, la percentuale scende ad appena un 30%.
Divertente, se non fosse una cosa seria, la differenza di comportamento delle coppie: lei con la mascherina fissa, lui elegantemente a protezione del collo (solo in qualche caso anche il contrario). Analoga situazione nei piccoli gruppi di uomini o donne intenti a chiacchierare tra loro del più e del meno: il 20% del gruppo con la mascherina e il restante tranquillamente senza o come inutile ornamento.
Un altro aspetto è quello legato alle fasce d'età: ci sono persone dai 60 anni in sù che non mettono la mascherina, ma sono veramente una minoranza, già scendendo verso i cinquantenni il numero di persone che usano la mascherina diminuisce e continua a scendere progressivamente man mano che si va verso i più giovani. Sembra quasi che ritengano inutile la protezione alla loro età, ignorando o trascurando totalmente che la mascherina non serve a proteggere loro, ma bensì a proteggere gli altri, coloro che sono più deboli o anziani.
- La seconda questione riguarda il rispetto della distanza interpersonale, indubbiamente di maggior peso e ancora più grave se abbinato alla mancata protezione della mascherina.
Le casistiche più evidenti e più preoccupanti sono quelle legate, indipendentemente dall'età, ai gruppetti di amici/amiche che si incontrano e discutono, a volte anche in maniera accalorata, a mezzo metro l'uno dall'altro. Sembra che prevalga l'idea che essendo un amico, un conoscente, non possa rappresentare un pericolo per se e per gli altri. Una situazione che faccio veramente fatica a comprendere è quella dei gruppi di mamme in piazza o al parco, che oltre a parlare tra loro, spesso senza alcuna protezione, fanno giocare i propri bambini tutti insieme, senza riflettere sul fatto che sono state chiuse le scuole proprio per evitare questo tipo di contatto.
C'è da considerare poi l'aspetto lavoro: se tutti possiamo vedere personalmente la puntuale applicazione delle regole nei servizi al pubblico o nel commercio, è difficile poter valutare quanto avviene negli uffici nei quali i contatti sono prevalentemente tra colleghi, ma dato che ho sentito alcuni lavoratori lamentarsi in proposito e visto comportamenti assolutamente poco rispettosi per quanto riguarda le imprese che lavorano all'esterno, ho il timore che la dove sia difficile un puntuale controllo delle disposizioni sia estremamente difficile che vengano applicate alla lettera.
Proprio su quest'ultimo aspetto si apre un interrogativo grande quanto una casa: se le persone non vedono nessuno che controlla, che le ferma per strada invitandole a fare maggiore attenzione, che ascolta e informa, se non ci sono controlli su imprese e uffici, come possiamo pensare di poter avere il "controllo" della situazione?
Per quanto ho avuto la possibilità di appurare, vi posso confermare di non aver mai visto in questo mese girare per strada vigili, polizia o carabinieri addetti alla sorveglianza, se non in una singola occasione alcune settimane fa, con una pattuglia che stazionava davanti all'ingresso di un parco cittadino. Sicuramente sono stati impiegati nelle scorse settimane per verificare gli spostamenti tra Comuni diversi, nei giorni passati sono stati mandati al Poetto e bene ha fatto il sindaco a far verificare la situazione in questo primo fine settimana al mare, ma non è questo il genere di sorveglianza di cui abbiamo bisogno adesso, credo sia superfluo ricordare che tra otto giorni si apriranno le frontiere e se non ci sarà un controllo continuo e puntuale, le possibilità di nuovi contagi non saranno solo un rischio ma una certezza...a meno che il Covid-19 non decida di farci un regalo e vada in vacanza anche lui e alla fine dell'estate si suicidi.
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