Dal 3 giugno apertura a spostamenti tra Regioni, è la scelta giusta?


Su tutte le testate giornalistiche compare la notizia che con il nuovo decreto governativo verrà stabilito che a partire dal 3 giugno ci si potrà spostare su tutto il territorio nazionale.
Credo sia un errore stabilire una data precisa, la situazione sanitaria è assolutamente differente tra le diverse Regioni e anche se sarà confermato che potranno essere successivamente adottati provvedimenti restrittivi in relazione al rischio epidemiologico nelle varie aree, dubito fortemente che qualcuno dei governatori delle Regioni più colpite deciderà di tornare indietro una volta che saranno state aperte le porte.
Casualmente, chi continua a perorare un'apertura uguale per tutti è il presidente della Lombardia , la Regione con il numero maggiore di persone ancora positive al covid-19, circa 30.000 pari al 40% dei casi nazionali e che presenta ancora una media superiore a 500 nuovi positivi al giorno.
Appare difficile capire come sia possibile non considerare il rischio che corre per esempio l'Umbria, che ha una quota pari allo 0,1 permille di attualmente positivi rispetto alla sua popolazione, se verso il suo territorio si dovesse spostare per lavoro o vacanza un ingente numero di persone dalla Lombardia, nella quale è ancora positivo il 3 permille dei suoi abitanti.
Analoghe considerazioni possono essere fatte per Basilicata, Calabria, Sardegna e Campania, che hanno valori tra lo 0,2-0,3 permille, e in contrapposizione per il Piemonte che registra un 2,7 permille , un dato molto vicino a quello della Lombardia.
Non si tratta di avvantaggiare o penalizzare un territorio rispetto a un altro, ma di prendere le decisioni che danno la migliore garanzia di tutela della salute e che non portano il rischio di una ripresa dell'epidemia. 
In Sardegna saremmo ben lieti di vedere una ripresa la più rapida possibile del turismo e conseguentemente dell'economia territoriale, ma se un'apertura anticipata, anche per coloro che si trova al momento in una condizione non risolutiva, dovesse portare a un nuovo blocco delle attività per luglio e agosto, sarebbe veramente un dramma.

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