I dati dicono che alcune Regioni non dovrebbero ancora aprire ma dal 3 giugno liberi tutti
Non scherziamo, solo poco tempo fa la Sardegna veniva trattata in malo modo da Broccia perché con un indice Rt di 0,63 e una situazione sui contagi oramai risibile, si azzardava a chiedere di poter riavviare alcune delle attività commerciali qualche giorno prima della data preventivata dal governo, mentre adesso pur essendoci territori che a due settimane di distanza ancora stentano a raggiungere una condizione di sicurezza (vedi dati recenti su articolo Repubblica a fine post), saranno consentiti dal 3 giugno gli spostamenti tra Regioni, oltretutto in contrasto con il parere di alcuni esperti del comitato tecnico.
Le tragedie mettono in luce la vera indole delle persone e a dura prova le capacità individuali, anche nel caso del Covid-19 vediamo distintamente in quanti stiano dimostrando sotto stress tutti i loro limiti: in questo momento ogni decisione dovrebbe essere presa solo ed esclusivamente per il bene dell'intera comunità, sentendo tutti, senza lasciare indietro nessuno, ma anche senza piegarsi all'arroganza di politici o amministratori che appaiono solo spaventati da ogni possibile impatto negativo sul proprio bacino elettorale e si dimostrano incapaci di gestire il ruolo che gli è stato assegnato.
Così, passando attraverso sterili polemiche tra Presidenti di Regione, Sindaci, Ministri, Virologi o presunti tali, si sostiene tutto e il contrario di tutto: si passa dalle chiusure alle riaperture indiscriminate, dai cittadini colpevoli di mettere a rischio la vita di genitori e nonni ai cittadini perfetti delle ultime settimane grazie alla mancanza di controlli, dalla assoluta indispensabilità di disinfettare strade, superfici, scarpe, confezioni e persino il pane a non c'è più bisogno dei guanti e forse neanche delle mascherine. Sembra impossibile ma sono veramente in pochi a rendersi conto che gli atteggiamenti come quello di lamentarsi di ogni cosa proposta o proporre soluzioni irrealizzabili, puntare il dito contro gli altri o nascondersi dietro gli altri, affermare per settimane qualcosa e poi negare per mesi di averla detta, risvegliare vecchi pregiudizi o inventarsi nuovi nemici, non è ciò che serve in questo momento al paese. Qui non c'è in ballo il primato dell'uno sull'altro, qui c'è in gioco la vita delle persone, ci sono 33mila decessi, c'è in atto una recessione che può far chiudere centinaia di migliaia di attività e mettere in ginocchio l'Italia.
Allora, alcune Regioni, e non per questo gli si sta necessariamente addossando una colpa, si trovano ancora in una condizione sanitaria per la quale continuano ad avere un elevato numero di nuovi contagiati, se per loro rimane ancora alto il numero di persone ancora positive al coronavirus, dovrebbero prendere atto per il bene della nazione che saranno necessarie una o due settimane prima che possano recarsi in altri territori senza mettere a rischio la salute di altri italiani.
Al contrario, le Regioni che hanno quasi azzerato ogni contagio, non possono assolutamente restare ancora isolate devono rilanciare le loro attività al più presto cercando di rimediare all'inattività forzata dei mesi scorsi, iniziare a recuperare rapidamente sui possibili introiti di quest'anno da parte del maggior numero possibile di attività, significa contribuire a limitare il forte sbilanciamento dei conti a livello nazionale.
Nel primo caso si cerca di limitare le perdite umane, nel secondo le perdite economiche, due diversi aspetti della crisi che stiamo vivendo ma entrambi capaci di generare elevati livelli di sofferenza per ogni persona di questa nazione.
Accomunare tutti nella riapertura, indipendentemente dalle diversissime situazioni che ancora si registrano nelle Regioni, esclusivamente per evitare contrasti e dispensare un'ipotetica sensazione di equità è una scelta sbagliata e iniqua. A questo punto non ci resta che sperare nel fatto che, per citare Burioni, il virus sia davvero diventato più buono.
IL METEO.IT 30maggio2020: "È notizia di oggi che mentre 18 regioni sono già prossime alla soglia di zero contagi, altre, come Piemonte, Lombardia, e Liguria non lo sono affatto, e in taluni casi i contagi stanno ricominciando, specie in Liguria, che sta prendendo una brutta strada con risultati altalenanti. E Mentre lo scontro tra alcune regioni relativo alla FASE 2 delle Riaperture sta determinando divisioni tra la politica periferica (appunto quella regionale) e il Governo centrale con tensioni sempre più crescenti, nel Governo prevale la prudenza dopo che di recente il Comitato scientifico avrebbe inviato un documento Segreto al Premier Conte che recita: «Analizzando i dati sull’andamento del contagio appare evidente che lo spazio di manovra sulle riaperture non è molto». Così il comitato tecnico scientifico ha letteralmente frenato il governo sulla possibilità di far ripartire numerose attività e concedere un allentamento ai divieti di spostamento per i cittadini."
REPUBBLICA.IT 29maggio2020: "I dati del monitoraggio sono incoraggianti. I sacrifici importanti del lockdown hanno prodotto questi risultati. Dobbiamo continuare sulla strada intrapresa con gradualità e cautela". Lo afferma il ministro della Salute, Roberto Speranza commentando l'analisi resa nota dal ministero della Salute e dall'Istituto Superiore di Sanità. L'indice di trasmissibilità Rt è infatti inferiore a 1 "nella pressoché totalità delle regioni". E al momento, si legge nella nota dell'Iss, in Italia non vengono riportate situazioni critiche relative all'epidemia di Covid-19. In serata, il presidente del consiglio Giuseppe Conte ha indetto una riunione con i ministro a palazzo Chigi per una valutazione dei dati del monitoraggio.
L'analisi fatta rappresenta la sintesi degli indicatori fissati per stabilire se l'andamento dei contagi avrebbe permesso la riapertura dei confini regionali e prende in considerazione la settimana tra il 18 e il 24 maggio. Tra gli indici più alti: il Molise con incidenza 2,62 e Rt 2,2 e l'Umbria con Rt 0,94 mentre le regioni più colpite in questi mesi dalla pandemia che ha causato 33mila morti, hanno valori inferiori: Lombardia Rt 0,75, Veneto 0,65."
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