Truzzu dopo un anno Cagliari migliore di come l'ho trovata, siete d'accordo?



Mariella Careddu per L'Unione Sarda intervista Paolo Truzzu a un'anno dall'elezione per fare un bilancio su ciò che è stato realizzato durante questa prima tappa del suo mandato, il sindaco di Cagliari dichiara: "È stato un anno di lavoro, impegnativo, ma Cagliari è una città migliore rispetto a quella che ho trovato", ed elenca tra i risultati la gestione dell'emergenza rifiuti, lo stadio, le trattative sul Porto Canale e, ovviamente, la gestione della crisi sanitaria ed economica provocata dal coronavirus.

Di parere contrario il centrosinistra che sempre su L'Unione Sarda ribatte attraverso un comunicato congiunto - Partito Democratico, Sinistra per Cagliari e Progetto Comune -, dove si legge: "Le strade della città sono sporche, e in particolare nei quartieri di S.Elia, S. Michele, S. Teresa a Pirri, Mulinu Becciu, Is Mirrionis si moltiplicano i siti in cui si accumulano colline di immondezza di ogni tipo, che diventano discariche. Gli abitanti di tutti i quartieri, e in particolare i bambini, meritano di vivere una vita dignitosa in una città pulita. Al contrario, la gestione dei rifiuti nella Cagliari di Truzzu rischia di diventare un problema di salute pubblica"."Dalle elezioni comunali è passato un anno, e il Sindaco Truzzu, che in campagna elettorale sbandierava che il suo obiettivo fosse ripulire la città, si è rivelato totalmente incapace di risolvere il problema. È ormai terminato il periodo in cui si addossano le colpe all'amministrazione precedente. Le responsabilità sono evidenti, e sono tutte del sindaco Truzzu, che ha gestito la questione rifiuti con distrazione e incompetenza".

Ma aldilà del contrasto sulla gestione dei rifiuti, cosa aveva promesso in campagna elettorale Paolo Truzzu per convincere i cittadino a eleggerlo sindaco?

Lo slogan principalmente utilizzato puntava al cuore dei cittadini, infatti recitava così: "Cagliari mi sta a Cuore - Facciamo di più". 
Seguivano poi alcuni punti chiave del programma nei quali si prefiggeva di fare meglio di quanto ideato e realizzato dalla precedente giunta guidata da Massimo Zedda:
- Facciamo di più per la città che lavora
- Facciamo di più per il turismo in città
- Facciamo di più per una città pulita
- Facciamo di più per una città sicura
- Facciamo di più per la città di tutti

Noi vogliamo lavorare per Cagliari, per tutta Cagliari, perché il luogo in cui viviamo possa finalmente accelerare la sua crescita. I punti del nostro programma sono chiari e precisi: dobbiamo ripartire dal mare, dal nostro porto, dal lavoro, dal turismo, dalla sicurezza e dall'ambiente.

Per comprendere meglio che cosa Truzzu si proponeva di fare in pratica per Cagliari sono andato a ripescare alcuni articoli dello scorso anno:

VISTANET: "Questo, in sintesi, il programma: rivedere le piste ciclabili, realizzare nuovi parcheggi, sostegno allo sviluppo dell’edilizia convenzionata, riqualificazione delle periferie, introdurre nuove aree alberghiere e/o possibilità di creare bed and breakfast attraverso il riuso degli edifici esistenti al fine di aumentare la ricettività, una nuova organizzazione del settore edilizia, creazione di percorsi botanico/naturalistici e spazi divulgativi finalizzati alla sensibilizzazione sulle tematiche ambientali."

ANSA: "Racconteremo quale tipo di città vogliamo: una città moderna, verde, pulita, sicura, in cui chi lavora ha le porte aperte, vogliamo creare una grande Cagliari in un'ottica metropolitana che sappia lavorare con gli altri comuni limitrofi per garantire progetti per la mobilità, per i parchi, per il verde".

SARDEGNA.ADMAIORAMEDIA: "I primi temi al tavolo del centrodestra saranno commercio, periferie, porto, aree naturalistiche, viabilità, Cagliari come città universitaria, i temi sociali, il futuro delle aree interessate da dismissioni: “Andare oltre l’ordinaria amministrazione, partire da progetti ambiziosi e concreti per rilanciare Cagliari – ha detto Truzzu – se vogliamo portare avanti scelte coraggiose, dobbiamo avere la forza di condividerle con la città, di mantenere un costante dialogo con i quartieri, con le categorie e coi cittadini per non ripetere l’errore di coloro i quali per anni si sono chiusi nella convinzione di avere, unici, la verità in tasca”.

L'UNIONE SARDA: "Truzzu, candidato sindaco: "Se sarò eletto ripulirò Cagliari"
"Se sarò eletto il primo atto che farò da sindaco sarà quello di ripulire la città che oggi versa in condizioni indecorose".

COMUNI24ORE:  “Mi sono candidato – ha spiegato il Primo cittadino nel discorso introduttivo – per cambiare. Per fare di più. Non un cambiamento a parole, ma vero, reale, concreto. Un cambiamento di paradigma. Voglio la città delle opportunità, non per i soliti, ma per tutti. Ognuno deve avere una chance, soprattutto i giovani preparati, ambiziosi e senza padrini”.
“Vogliamo che la nostra Cagliari diventi una delle nuove capitali d’Europa – ha sottolineato il sindaco Truzzu – Sento l’orgoglio di guidare una città importante e ricca di storia, ma ne avverto anche la responsabilità”.
“Al coraggio e alla visione accompagno il principio di realtà, così come mi hanno insegnato i miei padri politici tanti anni fa. E per realtà, intendo partire da Cagliari così come l’ho trovata: con luci e ombre. Per questo, lavoro per una città pulita, sicura, ordinata, illuminata, ricca di decoro e di civiltà. Ci vorrà un po’ di tempo? Possibile. Ma riusciremo, tutti insieme, nell’intento”.

“Cagliari di tutti e per tutti: dei giovani che trovano opportunità di lavoro in luoghi all’avanguardia e soprattutto nel campo dell’innovazione tecnologica; delle famiglie che vivono in un luogo gradevole, servito e ospitale, dove è facile far studiare i propri figli.
Una città delle opportunità: chi ha idee, talento e sogni può farcela. Non serve più essere legato al padrino di turno.
Una città a misura di cittadino: pulita, bella, illuminata, rigenerata urbanisticamente. E, infine, la città degli altri. Dei turisti, dei viaggiatori, dei curiosi, di chi è alla ricerca di qualcosa”.


Queste sono le dichiarazioni rilasciate da Truzzu a quelle testate, ma naturalmente non può mancare anche la voce della sfidante al ruolo di sindaco di Cagliari.

ALADINPENSIERO: Francesca Ghirra - 2 novembre alle ore 10:45 

VI PIACCIONO LE FAVOLE? ECCO A VOI IL PROGRAMMA DI TRUZZU
Lunedì prossimo il Sindaco presenterà al Consiglio – con quasi 20 giorni di ritardo rispetto a quanto prevede lo Statuto – le linee programmatiche del suo mandato.
I DATI SALIENTI

Vi anticipo alcune questioni che mi hanno colpita, oltre all’introduzione del daspo urbano:
- si disegna una città poco sicura, immobile, “una città con luci e ombre, molte ombre”;
- si parla di una città governata da scelte ideologiche, in cui i cittadini sarebbero stati trattati come sudditi;
- si racconta di un immobilismo degli ultimi 8 anni che avrebbe reso arduo ogni ipotetico investimento;
- si dice che il commercio sarebbe in sofferenza a causa “dell’assenza di politiche di rigenerazione urbana che avessero come obiettivo il rilancio del commercio di prossimità o la riqualificazione di intere vie commerciali”;
- si prospettano opere inutili e costose, come il tunnel ciclopedonale e funiviario che dovrebbe collegare Largo Carlo Felice, Castello e San Benedetto;
- si parla della perdita di 2000 cittadini, quando dal 2012 si è interrotta l’emorragia e la popolazione di Cagliari ha ripreso a crescere.

MEMORIA CORTA
Nessun riferimento a quanto la città sia migliorata, ai 500 milioni investiti in opere pubbliche, né ai piani strategici grazie a cui la Giunta Zedda ha ottenuto ingenti risorse:

- il Piano Città per Sant’Elia, dal valore di oltre 100 milioni di euro, che ha consentito la riqualificazione del vecchio borgo e del suo campo da calcio, la realizzazione della piazza del Lazzaretto e del lungomare, il ponte ciclopedonale sul Mammarranca; lavori che saranno completati con il porticciolo della piccola pesca, l’ampliamento del parco degli anelli e il nuovo stadio;
- il Pon Città Metropolitane, con cui sono stati ottenuti quasi 40 milioni di euro per rendere più snella la burocrazia, completare le piste ciclabili e potenziare il bikesharing, migliorare l’illuminazione pubblica, attivare l’agenzia sociale per la casa per assegnare alloggi e rafforzare i percorsi di inclusione per le persone più fragili;
- l’Iti Is Mirrionis, l’intervento territoriale integrato da 15 milioni grazie a cui si riqualificheranno alloggi popolari, spazi ed edifici pubblici (la piazza del mercato, l’hangar e l’ex scuola di via Abruzzi) per attivare politiche socioculturali studiate ad hoc per il quartiere;
- il progetto per Sant’avendrace, 18 milioni ottenuti con il bando periferie a cui si accompagneranno interventi di privati per riqualificare strade, marciapiedi e illuminazione pubblica, realizzare il parco urbano sportivo di San Paolo e un nuovo quartiere con servizi e abitazioni dedicate ai redditi più bassi al posto dell’ex mattatoio di via Po.
Salvo poi raccontare di “140 appartamenti in housing sociale per offrire, alle giovani coppie, l’opportunità di acquistare casa, formare una famiglia e lavorare in città”. Esattamente quanto già previsto.

IL LIBRO DEI SOGNI E LO STOP AI LAVORI DELLO STADIO
Per il resto solo un lungo elenco di buoni propositi, un libro dei sogni difficilmente attuabile da una Giunta che non ha ancora capito cosa fare e come farlo.
Come per il nuovo stadio, il cui progetto – fortemente voluto dall’Amministrazione Zedda – è stato completamente stravolto senza alcuna garanzia di riuscire a rispettare i tempi previsti. Lavori e costi si sono, infatti, moltiplicati senza altra utilità che realizzare ancora cemento, dannoso per il quartiere e i suoi abitanti come per i commercianti cittadini, in nessun modo coinvolti nelle nuove scelte a differenza di quanto era accaduto in precedenza.

Ci troviamo, insomma, di fronte a una giunta che ignora cosa sia successo in questi 8 anni, salvo poi catapultarsi a tagliare nastri su lavori per cui non ha alcun merito né conoscenza (come è accaduto di recente con la grotta della vipera, ancora chiusa al pubblico).


Penso ci sia abbastanza materiale per una riflessione. Due sono le domande che ogni cittadino dovrebbe sempre porsi dopo un anno di attività di una nuova giunta: 

- La nostra città è in una condizione migliore rispetto a come l'aveva lasciata la precedente giunta?

- Il nuovo Sindaco sta realizzando il programma che aveva presentato ai cittadini per farsi eleggere?



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