Sardegna dalla grande paura all'apertura senza reali controlli
Duro attacco di Massimo Zedda a Solinas in una nota sul suo profilo facebook: “Il Presidente della Regione apre tutto, porti e aeroporti, senza controlli. Mentre raccontava nelle tv e sui quotidiani di voler rinviare l’arrivo dei turisti, per avere il massimo di cautela e di tutela della salute per i sardi, con passaporti, test, analisi del sangue, tamponi e via inventando, contemporaneamente scriveva al Ministro dei trasporti per chiedere di riaprire tutto”.
Prosegue sottolineando che: "L’autocertificazione non viene richiesta allo sbarco nei porti e aeroporti sardi, come riportato in diversi servizi giornalistici, l’app pensata dalla Regione non esiste, non esistono protocolli adottati e trasmessi alle strutture ricettive, non ci sono protocolli di sicurezza per gli ospedali e non sono stati predisposti presidi sanitari territoriali nei luoghi di maggiore concentrazione dei turisti".
Anche ammesso che le questioni sollevate siano in via di risoluzione e si possa sperare che il tutto avvenga in tempi non eccessivamente lunghi, sicuramente stupisce che chi, almeno in apparenza, battagliava aspramente sino a qualche giorno fa per ottenere che ogni persona intenzionata a mettere piede in Sardegna fosse preventivamente sottoposta a verifica sanitaria e dotata di un passaporto sanitario o di un attestato di immunità, abbia improvvisamente accelerato l'apertura senza neanche aspettare di avere tutto pronto per effettuare le verifiche sugli arrivi.
Vale un po' la stessa cosa anche per il sindaco Truzzu, che tutti ricordano riempì la città di maxi cartelloni con pesanti frasi accusatorie nei confronti di chi, per aver fatto una passeggiata, una corsa o un salto dal panettiere in più, aveva messo a rischio la vita del proprio figlio o di un genitore; certo la differenza è che lui, da un certo punto in poi, ha cercato di tenere un profilo basso, lasciando in mano a Solinas la patata bollente.
Oggi vediamo tornare in città la movida del fine settimana e Jacopo Norfo titola: "Cagliari, esplode la movida: centinaia di giovani tra Corso e Marina, il virus non fa più paura" -Sabato 6 giugno, una notte da ricordare: la voglia di “riprendersi” Cagliari, centinaia di giovani “assaltano” i locali, nel Corso quasi impossibile rispettare le distanze, pochissime mascherine e pochissimi controlli, locali e ristoranti pieni. Ma tanta allegria e gioia, voglia di fare festa e ritrovarsi. Guardate il VIDEO con piazza Yenne gremita."
A parte il fatto di non condividere assolutamente l'entusiasmo del Direttore di CastedduOnline, è importante venga sottolineato che tutto questo avviene senza che si sia sentita la necessità di predisporre controlli puntuali, pur essendo pienamente consapevoli che il sabato sera c'era da aspettarsi una situazione di questo tipo, a meno che anche il sindaco non condivida con Norfo la felicità per "tanta allegria e gioia di far festa".
Questa mattina sono andato al Poetto: difficile trovare un parcheggio prima di arrivare all'ex Ospedale Marino, tanta gente in bicicletta, a passeggiare e anche in spiaggia. Devo dire che la situazione era complessivamente migliore rispetto a quella descritta sul sabato sera, anche se quasi nessuno aveva una mascherina e la indossava, ma sappiamo che quando dici: "non è obbligatorio, ma..." tutte le parole che vengono dopo non hanno più alcun valore.
In spiaggia si poteva notare che una buona metà delle persone avevano fatto attenzione a non stare troppo vicino agli altri, ma non era così per chi era andato al mare con un gruppo di amici: due, tre o quattro ombrelloni tutti attaccati e come per la movida sembra prevalere l'opinione che se sei con amici di lunga data o fidati non hai bisogno di seguire le regole di distanziamento.
In spiaggia nessun controllo, per strada una volante che come in qualsiasi altro periodo serviva più che altro per far sapere che se c'era qualche problema loro erano lì, presenti. Una cosa certamente positiva, perché tra le tante funzioni che svolgono c'è anche quella di trasmettere sicurezza la dove si radunano tante persone, peccato che ciò di cui abbiamo bisogno in questo momento non sia solo questo.
Ma in questo periodo di riapertura, di dubbi su cosa ci riservi l'allentamento delle misure che erano state prese per domare la pandemia, di perplessità sulla ripartenza delle attività e sulle precauzioni da rispettare, il sindaco Truzzu cosa dice?
Provo a fare una ricerca con google: "Sindaco Cagliari Truzzu" e seleziono "ultima settimana", ecco i risultati:
Bene! Sono convinto che il fumo in generale sia da ridurre il più possibile, è una questione anche questa di tutela della salute. Scopro però che il sindaco sta pensando sopratutto a mantenere pulito l'arenile, niente da dire, anche questo è corretto.
Ricordo però che già da molti anni era vietato spegnere e buttare le cicche nella sabbia, tanto che avevano preso piede gli appositi contenitori da portare in spiaggia e rammento anche un primo caso di multa nel 2014 con L'Unione Sarda che titolava: "Il sindaco Zedda: prima multa al Poetto "50 euro per una sigaretta in spiaggia"
Non può mancare l'incitamento di tutti i Cagliaritani: Forza Cagliari!
Francesco Accardo è un 30enne cagliaritano, ingegnere e direttore della Fondazione Siotto che da venerdì 5 giugno attraverserà l’Italia in sella alla sua bicicletta per documentare il post quarantena da Covid-19, il viaggio partirà da Palermo e si concluderà nella Valle Aurina in Alto Adige. Non lo invidio per la fatica ma sicuramente per l'idea: in bocca al lupo!
Finalmente ho trovato anche un titolo che riguarda delle indicazioni per la nostra sicurezza in questo periodo così difficile... poi ripenso alla movida e ai gruppi di ombrelloni attaccati in spiaggia e non posso fare a meno di pensare che purtroppo per garantire che non ci siano assembramenti di più di due persone, come recitato nell'ordinanza, non basta scriverlo e sperare che avvenga, bisogna che qualcuno controlli.
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