Sindaco Truzzu si ai matrimoni in Comune ma ancora una volta non stabilisce in quanti possono partecipare



Tra coloro che sono stati maggiormente colpiti dalla crisi economica dovuta al covid-19 ci sono sicuramente le persone che lavorano per l'organizzazione di spettacoli ed eventi, matrimoni compresi, tutte situazioni nelle quali normalmente partecipa un numero particolarmente elevato di persone. 
Nel caso degli spettacoli teatrali si è pensato di limitare come nei cinema il numero dei presenti per ogni singola rappresentazione, così da consentire di rispettare la distanza tra persone che non siano dello stesso nucleo familiare, una soluzione che indubbiamente deve fare i conti con una riduzione sostanziale degli incassi, ma che può consentire almeno di riprendere a lavorare nella speranza che sia necessario applicarla per un periodo relativamente breve. 
Per alcune tipologie di evento o spettacolo all'aperto si sta pensando di ritornare al drive in, anche in questo caso una soluzione non semplice da realizzare visto che richiede la disponibilità di aree particolarmente ampie, ma è un'idea che ha raccolto entusiastici consensi in diverse città che hanno idonei spazi in periferia.
Un ramo che all'interno degli eventi sta trovando certamente grandissime difficoltà è quello dei matrimoni, anche perché sembra totalmente dimenticato: nessuno fa ipotesi concrete per poter provare a rilanciare una ripresa del settore. Invece è un'attività che ha una necessità assoluta di indicazioni immediate e di regole chiare, senza le quali è impossibile programmare con certezza come riorganizzare l'evento sopperendo alle limitazioni poste per la tutela della salute. Il ritardo accumulato rispetto agli altri e la mancanza di una prospettiva certa sta portando al quasi totale azzeramento delle cerimonie per il 2020, infatti sono sempre di più i futuri sposi che stanno rinviando le nozze al prossimo anno.

Il questo panorama desolante, due settimane fa il sindaco Truzzu di Cagliari nella sua ordinanza n°29 ha fatto sperare in una prossima riapertura, inserendo la possibilità di celebrare nuovamente dei matrimoni nella casa comunale, ma purtroppo senza definire quante persone fosse possibile ammettere durante la celebrazione, oltre ovviamente agli sposi, i testimoni e l'ufficiale di stato civile. Il numero massimo di partecipanti avrebbe dovuto essere stabilito con un atto successivo previa verifica da parte del servizio affari generali, istituzionali e gabinetto del sindaco.
Il grande cortile interno con le due scalinate laterali e l'ampia sala a disposizione, facevano ben sperare che il numero delle persone ammesse non sarebbe stato troppo risicato, con grande felicità degli sposi che certo non si rassegnano a dividere la gioia di un momento così unico con uno sparuto gruppo di parenti e amici.


Arriviamo così al 1° giugno senza alcuna notizia in merito, quando il sindaco emette una nuova ordinanza, , la n°34 con validità dal giorno 3, che nella speranza di sposi, organizzatori, video operatori e fotografi matrimonialisti poteva essere quella della svolta. Ma nel testo viene riportato quanto segue:

10. La celebrazione dei matrimoni nella casa comunale è consentita con la presenza degli sposi, dei testimoni, dell'ufficiale di stato civile e di un numero di persone stabilito con atto del dirigente del servizio affari generali, istituzionali e gabinetto del sindaco.

Nessuna indicazione su quali dovranno essere le regole da rispettare per avere l'autorizzazione e potersi sposare in municipio. Quindi, di fatto e ancora una volta tutto fermo, senza che nessuna coppia possa avere una data certa dalla quale poter pensare di riorganizzare il proprio matrimonio.

INCHIESTASICILIA: "Una pesantissima battuta d’arresto per un comparto che coinvolge a livello nazionale (per matrimoni ed eventi) oltre 10mila aziende con un’occupazione di mezzo milione di persone nell’alta stagione, ovvero quella primavera-estate. L’Assoeventi, neo associazione che riunisce e rappresenta le imprese operative nel settore degli eventi dentro Confindustria, ha stimato che nel 2020 ci saranno perdite per 26 miliardi di euro, soprattutto nel comparto wedding con il rischio di veder scomparire circa 43 mila aziende."

Nell'articolo viene  indicato che solo nel 2019, in Italia, ci sono stati quasi 220mila matrimoni, e ricordato inoltre il nuovo fenomeno del wedding tourism che negli scorsi anni ha avuto un forte incremento di domande a livello internazionale verso le mete più belle dell’Italia, facendo segnare un + 10 miliardi.
Senza dimenticare che i matrimoni coinvolgono nel loro giro d'affari diversi settori: ristoranti, catering, fioristi per gli addobbi, musicisti, il settore della moda con gli abiti da sposa, le tipografie, chi vende bomboniere, il noleggio di auto e le agenzie di viaggio, un mondo di professionisti e aziende che al pari di altri comparti non può aspettare oltre senza rischiare di dover pagare per l'emergenza covid-19 un prezzo elevatissimo.

Matteo Massa (consigliere comunale) lancia una proposta su facebook:

Credo che il Comune debba estendere l'elenco degli Uffici distaccati di stato civile, valutando la possibilità per l'anno in corso di sperimentare nuovi spazi all’aperto della Città in ragione delle richieste degli utenti, prevedendo al contempo l'estensione della dimensione delle aree all’aperto ad oggi già previste e dei giorni disponibili per le celebrazioni.
Sarebbe inoltre utile concedere l'utilizzo degli spazi aperti della città anche per la celebrazione di matrimoni religiosi.


Considerate le restrizioni previste per la ristorazione (in particolare quelle relative alle distanze) bisognerebbe poi valutare, in accordo con le imprese del settore, di concedere aree all’aperto della città, ad esempio all’interno dei parchi, ai fini di ospitare i festeggiamenti matrimoniali in sicurezza e nel rispetto del distanziamento sociale.
La "Cagliari all'aperto" può essere una delle chiavi di promozione turistica dei prossimi anni, in ragione dell'epidemia globale e del suo impatto sui bisogni e sulle abitudini. I matrimoni all'aperto - possibili a Cagliari dal 2017 grazie al lavoro da consigliere comunale di Filippo Petrucci, che li ha fortemente voluti e promossi, e di Roberto Tramaloni e Danilo Fadda in qualità di Presidente di commissione e Assessore nella scorsa consiliatura - possono essere ancora di più una componente di questa strategia, da promuovere con campagne mirate ai sardi e in particolare ai turisti, anche prevedendo un'ulteriore temporanea riduzione dei contributi economici previsti per le celebrazioni.

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