Figliuolo decide che le persone possono farsi vaccinare nella regione dove hanno il domicilio

Se volevate avere la conferma dell'insipienza di chi aveva gestito la crisi sanitaria sino all'arrivo del generale Figliuolo, nominato a marzo da Draghi, questa ne è una prova evidente. Nessuno dei signori: ministri, commissari, vari politici ed esperti, aveva pensato che per semplificare le procedure di vaccinazione era indispensabile considerare che tanti italiani, per motivi di lavoro, hanno un domicilio diverso dalla residenza. Nell'articolo di Repubblica che ne parla viene evidenziato: " Il problema era stato posto diverse settimane fa per la vaccinazione degli insegnanti. Altissimo infatti il numero delle persone che insegnano in altre regioni rispetto a quella di residenza e che - senza questa disposizione - sarebbero state costrette a far ritorno a casa chiedendo dunque giorni di riposo e pagandosi il viaggio per poter ottenere il vaccino."

E mentre Draghi cerca di capire quali aperture possono essere fatte per consentire un graduale riavvio di molte delle categorie più colpite economicamente in quest'ultimo anno, il ministro Speranza continua a parlare solo di estrema prudenza - nel suo linguaggio si traduce esclusivamente in chiusura generalizzata - stupito e preoccupato del fatto che oramai la variante inglese è diventato il virus predominante con un dato vicino al 90% dei casi. La cosa non è certo insolita e col tempo vedremo altre varianti prendere il predominio e dimostrarsi momentaneamente più contagiose - ma questo è scontato per chiunque si sia informato anche solo marginalmente su come avvenga la diffusione e l'evoluzione dei virus - ed è per questo motivo che era indispensabile vaccinare da dicembre 2020 quante più persona possibili, contando anche sul fatto che tutti i vaccini attualmente disponibili sono in grado di proteggerci anche dalle varianti conosciute. 

Se Speranza avesse prestato maggiore attenzione sul fatto che a partire dall'inizio della pandemia sono stati pesantemente trascurati il tracciamento dei contatti avuti da chi contraeva il virus e i controlli locali sull'effettivo rispetto delle indicazioni per evitare il diffondersi del contagio, forse non avremmo avuto bisogni di queste chiusure continue.  Alla sottovalutazione di tracciamento e controlli si è andato sommando un incredibile ritardo sulla programmazione del piano vaccinale, che avrebbe dovuto garantire l'approvvigionamento delle dosi indispensabili, stabilire un vincolo sulle categorie da vaccinare per prime in ragione della percentuale di decessi e di ricoveri in terapia intensiva, fornire indicazioni precise e tempestive su ogni cosa fosse necessario mettere in atto nei territori per procedere con la velocità necessaria al raggiungimento dell'immunità di gregge e in fine controllare anticipatamente che tutto fosse pronto nei territori per l'inizio della campagna vaccinale.
Purtroppo niente di tutto questo è stato fatto, sono mancate sia la chiarezza delle idee sia la  necessaria determinazione da parte del ministro e dei suoi ex commissari ed esperti. Rimane il fatto che Speranza è sempre Speranza, così ancora una volta si parla solo di chiusura per mesi, della necessità di un'ultimo sacrificio - penso sia almeno la quarta - per tornare presto alla normalità.
Ho sempre pensato che Speranza non doveva essere confermato, ma la scelta tattica di Draghi è stata dettata dal contesto politico nel quale si è trovato a operare, peraltro alcune sostituzioni basilari come quella di Arcuri con Figliuolo si stanno rivelando particolarmente rilevanti. Qualcuno giornalmente cerca di convincere gli italiani che il nuovo governo non è differente da quello Conte, tra poche settimane si vedranno finalmente dei risultati importanti e sarà palese quanto siamo stati fortunati a poter contare sulla levatura di un uomo come Draghi.


Riferimenti:

https://www.repubblica.it/cronaca/2021/03/30/news/le_regioni_dovranno_vaccinare_non_solo_i_residenti_ma_anche_chi_vi_abita_per_lavoro_o_assistenza_familiare-294364649/?ref=search

https://www.ansa.it/sito/notizie/cronaca/2021/03/10/covid-limmunita-di-gregge-si-raggiungera-a-maggio-2022_64084424-22b2-4b9d-a91d-46764c954d45.html


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