Adesso tutti d'accordo il coronavirus c'è ancora e non è sconfitto ma oramai le persone sono convinte che l'Italia è fuori pericolo
Today.it - Alberto Zangrillo: "...non è vero che il virus non esiste più, io non l'ho mai detto così come non ho detto che è mutato. Ho però affermato - e lo sostengo ancora perché questa affermazione si basa sull'osservazione e la cura diretta dei pazienti - che la situazione clinica oggi è diversa".
A dirla tutta, anche senza la precisazione del professore gran parte degli italiani si erano già accorti che dopo le precauzioni prese nel nostro paese la situazione clinica si era modificata sino a consentirci di iniziare a riprendere una vita più vicina alla normalità.
Ciò che invece gli italiani hanno certamente "compreso male" è quella frase: "Il virus dal punto di vista clinico non esiste più. Ci metto la firma." Infatti, dopo un periodo di restrizioni così lungo e di angoscia per la propria sorte e per quella dei familiari, un gran numero di persone ha vissuto la sua affermazione come una liberazione: il virus che uccide centinaia di migliaia di persone è sconfitto non può più farci del male.
Così liberi tutti... e chi dice che bisogna avere ancora prudenza o è un pauroso o ha degli interessi nel mantenere alta la tensione. Si sostiene che l'Italia è diversa dalle altre nazioni e da noi anche il virus è diverso è cambiato, non nella struttura ma nella sua maniera di agire: è meno virulento rispetto alla prima fase e rispetto a quello che prolifera nelle altre nazioni, insomma è un virus italianizzato che non prende più le cose troppo seriamente, tutto spaghetti e mandolino.
Sembra una barzelletta, invece questo distacco dalla realtà avvallato da mezze frasi un po' subdole da parte di personaggi considerati "autorevoli", sta riuscendo a modificare la percezione delle persone che sempre più spesso abbandonano ogni precauzione, complice l'assoluta assenza di reali controlli sul rispetto delle regole. E questo atteggiamento sta coinvolgendo adesso anche le imprese e coloro che lavorano con il pubblico, che dovrebbero essere i primi a tutelare i propri clienti e avere quantomeno interesse a tutelare se stessi.
Dopo aver sentito diversi racconti sul rapido modificarsi dei comportamenti anche in ambito lavorativo, ho deciso di fare un giro in città facendo attenzione in particolare a chi gestisce attività commerciali, trasporti e lavori pubblici. Ecco il resoconto di una mezzora di passeggiata questa mattina a Cagliari:
- Panificio: chi serve i clienti ha la mascherina che penzola da un'orecchio, sorride e chiacchiera amabilmente del più e del meno con loro, i clienti sembrano non dare peso alla cosa, forse perché loro hanno la mascherina, evidente non si rendono conto che questa li protegge ben poco in questo caso.
- Negozio alimentari, la mascherina c'è ma protegge il mento, o forse serve a proteggere il proprietario del negozio da possibili rimostranze da parte di qualche cliente o da eventuali controlli.
- Squadra di due persone che operano con un mezzo dotato di cestello, stanno provvedendo a bloccare stabilmente la base prima di sollevarlo e discutono animatamente tra loro, nessuno dei due ha una mascherina.
- Pullman al capolinea, un signore anziano sale dall'entrata anteriore e chiede informazioni, l'autista che parla con lui non ha la mascherina.
- Due giovani operai aprono un pozzetto, sembrano essere di qualche ditta che si occupa della stesura o manutenzione della fibra, portano una scale e del materiale da un furgone e parlano tra loro a distanza ravvicinata senza mascherina.
- Negozio di ottica, dietro il bancone una persona senza mascherina parla tranquillamente con un cliente.
- Fermata Bus, tre persone della società di trasporti danno spiegazioni a una signora, lei ha la mascherina, due di loro no, il terzo che parla più tempo con lei l'ha sul collo.
- Bar, al bancone si serve un caffe, la barista ha la mascherina sotto il naso
- Lavori lungo strada, un gruppo di quattro operai sta lavorando in uno spazio di circa tre metri, discutono sul lavoro che stano facendo e a più riprese sono molto vicino l'uno all'altro, nessuno di loro ha la mascherina.
- Passa un Bus con un buon numero di persone a bordo, l'autista non porta la mascherina.
- Assicurazione, alcuni clienti stanno ai tavoli con operatori la cui mascherina penzola da un'orecchio o sta sotto il mento.
Tutto questo in una breve passeggiata di mezzora, quindi anche in un'area abbastanza limitata della città, osservando il comportamento di chi lavora a stretto contatto con i colleghi o con il pubblico. Lo potremmo definire "Effetto Zangrillo" ma poi il professore, che adesso non vuole assolutamente essere annoverato tra il gruppo di colleghi negazionisti, si arrabbierebbe.
La realtà di questi giorni è che sono stati ufficialmente registrati in tutto il mondo più di 18 milioni di casi di coronavirus con oltre 687mila morti e il ritmo della pandemia continua ad accelerare: altro che virus indebolito e pericolo passato.
Riferimenti:
https://www.repubblica.it/esteri/2020/08/03/news/coronavirus_nel_mondo_piu_di_18_milioni_di_casi_687_mila_decessi-263572133/
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