Per Solinas il turismo in Sardegna regge bene e i dati sono migliori della previsione

 

Christian Solinas è euforico per i primi dati del SIRED sulle presenze di turisti in Sardegna a giugno, luglio e agosto. Dal sito Della Regione Sardegna: “Numeri che confermano quanto anticipavo all’inizio della stagione, tra l’incredulità di alcuni - dice il presidente della Regione, Christian Solinas - Sono dati che risentono pesantemente della crisi determinata dalla pandemia, ma che attestano, in modo indiscutibile, che il sistema turistico sardo ha saputo affrontare nel migliore dei modi, pur tra enormi sacrifici, la situazione di difficoltà”.

Secondo quanto riportato sul sito della Regione nei tre mesi estivi c'è stato un calo del 20% sugli arrivi dei turisti nei porti sardi e un 15% negli aeroporti, mentre il dato delle presenze (il numero delle notti trascorse negli esercizi ricettivi) ammonterebbe a 10 milioni.
Peccato che quest'ultimo dato sia stato ricavato presumendo che i turisti abbiano pernottato mediamente per 7 giorni, mentre il dato del SIRED per il 2019 indica che la media dei pernottamenti è di poco inferiore ai 4,5 giorni.

Nelle ultime settimane di maggio Solinas dichiarava: "A causa dell'emergenza coronavirus la stagione turistica in Sardegna subirà un calo del 70%: "Ci aspettiamo due milioni e mezzo di arrivi nei tre mesi estivi".

Riepilogando: Solinas si aspettava 2,5milioni di turisti, con un calo pari al 70%, dai dati che ci fornisce oggi ne sono arrivati poco più di 1,6milioni, ma il calo che viene dichiarato è in media solo il 18%.

Quindi ancora una volta il presidente gioca con i numeri e le informazioni nel tentativo di presentare, a seconda della convenienza, una situazione molto migliore o peggiore di quella reale. Non contento, tira fuori nuovamente i due cavalli di battaglia che lo hanno caratterizzato per tutto il periodo di crisi: gli aiuti a chiunque sia in difficoltà finanziaria e il passaporto sanitario per chi viene in Sardegna, ma non stupitevi se poi scaricherà su altri le colpe di una parziale o mancata realizzazione di quanto promesso.
Così leggiamo su  La Nuova: "Covid, test per chi entra nell'isola a partire dal 12 settembre." e sempre dal sito della Regione Sardegna: “La Giunta, da parte sua - conclude il presidente Solinas - oltre alle imponenti azioni finanziarie messe in campo a sostegno delle imprese, in particolare di quelle turistiche, destinerà altre risorse per aiutare il comparto a superare il momento difficile, sviluppare nuovi scenari e ampliare i mercati, e si impegnerà per dare definitiva attuazione ad un adeguato sistema di continuità territoriale aerea e marittima”.

La situazione reale in Sardegna la si capirà tra qualche mese, e sarà molto facile per chi lavorava nel comparto turistico, e non solo, verificare se i guadagni sono diminuiti di quel 18% medio dovuto al calo degli arrivi o se mancheranno i soldi per pagare gli affitti, le forniture, gli stipendi e le tasse. Vedremo allora se per davvero la crisi è stata meno pesante di quanto si prevedeva.


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