SardiniaPost titola:"Covid, la Sardegna diventa arancione: Rt a 0,97 inutile, peggiorano altri dati" (https://www.sardiniapost.it/politica/covid-la-sardegna-diventa-arancione-rt-a-097-inutile-peggiorano-altri-dati/)
Partendo da questo articolo vediamo di capire meglio in ragione di quali dati e di quale quadro complessivo si decidano le famose "zone" che dovrebbero salvarci dalla pandemia. E sì, perché quando l'indice Rt sale sopra il valore di 1 si passa automaticamente dalla zona gialla a quella arancione, mentre quando scende al di sotto, è il caso della Sardegna che ha migliorato portandosi a 0,97, si scopre che il miglioramento è inutile e bisogna valutare anche altri parametri.
Allora esaminiamo gli elementi per i quali si afferma che c'è un netto peggioramento della situazione in Sardegna e il ministro Speranza ha deciso che deve passare in zona arancione, nell'articolo si parla espressamente di tre punti:
1) I casi di positività ogni 100mila abitanti sono saliti da 1.007 a 1.036 nel giro di sette giorni, facendo segnare un aumento del 4,6 per cento.
Quindi la motivazione del grave peggioramento sarebbe dovuta a un incremento di 29 casi su 100mila abitanti?
Da notare che se calcoliamo l'incremento del numero di casi rispetto al dato precedente, a meno che qualcuno non abbia deciso di modificare come si calcola un percentuale, il valore sarebbe del 2,88% e non del 4,6. Anche ipotizzando che potessimo testare oggi tutti gli abitanti della Sardegna (1.640.000), troveremo che mentre le scorse settimane si sarebbero trovati 16514 persone contagiate ora sarebbero 16990, 476 in più che rappresentano lo 0,029% del totale.
Tutto ciò presumendo che le misurazioni riferite siano davvero rappresentative della situazione di una regione e sopratutto che non siano influenzate dall'organizzazione della raccolta dati e dalla corretta trasmissione di questi all'ISS - vedi pasticcio sulla Lombardia che con una "correzione" dei dati viene oggi riportata da zona rossa ad arancione.
2) In crescita pure l’occupazione dei posti letto nelle Terapie intensive: adesso la Sardegna è al 31% per cento, un punto sopra la soglia massima fissata al 30%.
Tenuto conto della situazione dei posti letto di terapia intensiva in Sardegna basta il ricovero di un paio di persone, magari per doverosa prudenza, per farci passare da zona gialla in zona arancione?
Una situazione che tra le altre cose può modificarsi dopo appena qualche giorno visto che fortunatamente c'è anche chi esce dalla terapia intensiva.
Il fatto che poi chi si trova al 30% possa stare tranquillo e chi a 31 debba chiudere, è veramente un ragionamento da contabile e non da ministro della salute.
3) Il tasso di positività è quasi raddoppiato nel giro di ventiquattro ore. Dal 3,97 per cento al 6.
E qui si rasenta il ridicolo. Quale persona seria pensa che si possa valutare la situazione sanitaria di una regione basandosi sulla variazione relativa a sole 24ore, sicuramente non un medico, le valutazioni si fanno dopo un periodo di almeno 2 settimane, senza considerare poi l'estrema variabilità dei dati che per tanti motivi vengono trasmessi in ritardo o parzialmente errati.
In merito a quest'ultimo problema l'articolo di SardiniaPost chiama in causa la Regione: "In giornata si capirà quali sono i parametri che hanno fatto spostare l’Isola nel gruppo arancione. E soprattutto sarà l’occasione per accertare se le responsabilità sono delle cattive pratiche dei cittadini oppure della politica. Oppure un po’ e un po’. Sotto Capodanno era scoppiato un ‘caso Sardegna’, perché l’Ats, l’Azienda per la tutela della salute guidata dal commissario Massimo Temussi, non stava trasmettendo i dati sui tracciamenti dei positivi. Tanto che l’Istituto superiore di sanità, che per conto del ministero della Salute stila ogni settimana il report sulla curva dei contagi nelle singole regioni, aveva bacchettato il management.
Oggi il presidente della Regione, Christian Solinas, l’assessore alla Sanità, Mario Nieddu, e lo stesso Temussi, hanno l’obbligo di spiegare ai sardi cosa è successo. Parallelamente Roma dovrà dare dettagliate indicazioni sui parametri che hanno fatto scattare il declassamento dell’Isola. Anche perché da queste informazioni dipende il contributo che i cittadini possono dare per un rapido reingresso della Sardegna nella fascia gialla. Fa certamente effetto che la Sardegna, praticamente libera da Covid all’inizio dell’estate, si ritrovi adesso abbastanza infognata e costretta a nuove restrizioni. Un cambio di scenario che la politica ha il dovere di spiegare ai sardi."
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