Problema parcheggi Fonsarda: La risposta del consigliere Paolo Casu.
Gentilissimo Signor Casu, dato che la sua risposta mi arriva attraverso uno scritto pubblicato all'interno della pagina di un suo amico di Facebook, che a sua volta l'ha girata su un Gruppo riservato, purtroppo non posso inserire il relativo link, ma nello spirito che lei auspica: "Spero di aver contribuito a un dibattito serio e reale...", ritengo che sia corretto portarlo a conoscenza anche dei lettori del Blog.
Chi vuole leggere la risposta di Paolo Casu al post del 14 settembre, può trovarla cliccando quì.
Chi vuole leggere la risposta di Paolo Casu al post del 14 settembre, può trovarla cliccando quì.
Mi dispiace che quanto pubblicato abbia suscitato in lei tanta animosità e diffidenza e quindi vorrei subito affrontare e chiarire i due punti iniziali del suo scritto:
- Le notizie e informazioni che lei definisce: "..completamente prive di fondamento...", sono quelle che ha a disposizione in questo momento un qualsiasi abitante del quartiere, e dato che io sono uno degli abitanti del quartiere, ma non sono un consigliere comunale, non appartengo allo staff dei lavori pubblici del Comune di Cagliari, e non sono neanche un giornalista, come il 99,99% di chi abita nella Fonsarda dispongo solo delle informazioni che riportano i giornali e di quanto mi racconta la gente del mio stesso quartiere.
Si potrebbe dire che, tra i tanti interessi in ballo su questa vicenda, magari in maniera parziale e fors'anche indegnamente, raccolgo e incarno le voci del quartiere. E si, perché: la signora anziana con qualche malanno di troppo che guida ancora la macchina e parcheggiava nello sterrato di fronte a casa per evitare di dover fare troppa strada, e quella che è contenta di avere una piazza con le panchine e il verde proprio sotto casa; la ragazza che quando rientra stanca da lavoro la sera deve fare venti giri per trovare parcheggio e spesso deve percorrere parecchie centinaia di metri per rientrare a casa, e quella alla quale si illuminano gli occhi quando vede realizzare delle aree verdi o sente parlare di sostenibilità, hanno pari dignità e lo stesso diritto di vedere perorate e rispettate le proprie esigenze.
Si potrebbe dire che, tra i tanti interessi in ballo su questa vicenda, magari in maniera parziale e fors'anche indegnamente, raccolgo e incarno le voci del quartiere. E si, perché: la signora anziana con qualche malanno di troppo che guida ancora la macchina e parcheggiava nello sterrato di fronte a casa per evitare di dover fare troppa strada, e quella che è contenta di avere una piazza con le panchine e il verde proprio sotto casa; la ragazza che quando rientra stanca da lavoro la sera deve fare venti giri per trovare parcheggio e spesso deve percorrere parecchie centinaia di metri per rientrare a casa, e quella alla quale si illuminano gli occhi quando vede realizzare delle aree verdi o sente parlare di sostenibilità, hanno pari dignità e lo stesso diritto di vedere perorate e rispettate le proprie esigenze.
- Per quanto riguarda le difficoltà che ho trovato nel tentativo di incontrarla, ha perfettamente ragione quando dice che non ho provato a contattarla al cellulare. Io abito a due passi dalla sua sede e dato che vi passo davanti più volte quotidianamente, sono abituato a vederla molto spesso aperta: durante le settimane successive alla chiusura dell'area per l'inizio dei lavori non è stato così. Probabilmente in quel periodo ha preso qualche settimana di ferie e successivamente ha dovuto fare fede agli impegni di lavoro, mentre da parte mia avevo in mente quanto riportato nella nota che ha distribuito: "...Sono a Vostra completa disposizione per qualsiasi informazione relativa ai lavori e mi rendo disponibile presso la mia sede, per fornirvi nei dettagli copie dei progetti e degli atti...", e dato che non ci conosciamo personalmente, non ho ritenuto di utilizzare il numero di cellulare che è riportato all'interno dell'intestazione, nella speranza di riuscire comunque a trovarla in sede quando mi capitava di passare da lì.
Ma arriviamo agli aspetti concreti della vicenda: quando si affronta la questione inerente i parcheggi, tutti si affrettano ad affermare, che non solo erano a conoscenza del fatto che il problema esiste e che deve assolutamente trovare soluzione, ma anche che se fosse dipeso da loro il progetto sarebbe stato differente da quello approvato, trascurando perlopiù di indicare ciò che maggiormente interessa e serve agli abitanti del quartiere: che cosa si farà per rimediare e quando verrà fatto. Devo darle atto che nella sua risposta, lei fornisce tre diverse indicazioni in merito:
- "...nella seconda area di Via dei Donoratico, nasceranno alcuni parcheggi...", già dalla sua frase si evince che il numero di parcheggi sarà molto limitato e che quindi i lavori previsti per quest'altra area ci renderanno disponibile una seconda piazza, ma non riusciranno a dare una concreta risposta al problema.
- "...ho presentato due MOZIONI in Consiglio comunale, chiedendo che nelle nostre Vie siano inseriti i parcheggi a spina di pesce o a pettine in entrambi i lati, creando sensi unici ad anello che agevoleranno il traffico e creeranno circa 350 nuovi stalli..." e prosegue affermando che da parte dell'Assessorato alla Viabilità è stata riscontrata la fattibilità della proposta e che quindi a breve verranno effettuati i relativi lavori.
- "...entro novembre anche i parcheggi interrarti in via giudice Torbeno,verranno aperti..."
Bene, dato che il mio interesse è rivolto alla soluzione dei problemi del quartiere e non mi piace fare della sterile polemica, posso solo riportare ai lettori quanto lei ha affermato con tanta sicurezza, e prendere nota di due appuntamenti nei quali riprendere il discorso: ai primi giorni di dicembre 2013 per l'apertura dei parcheggi di Via Torbeno e magari anche per la modifica della viabilità con i parcheggi a spina di pesce o a pettine, e alla fine di Aprile 2014, data di ultimazione dei lavori nelle aree interessate.
Al di là delle parole spese, non sarò io a determinare se quanto è stato realizzato sino a quel momento ha migliorato la qualità della vita nel quartiere o meno, ma bensì gli abitanti della Fonsarda. Se le persone rappresenteranno la loro soddisfazione per quanto fatto e giudicheranno che la vivibilità del quartiere è migliorata, questo Blog darà ampio risalto ai risultati conseguiti.
Spero con queste parole di aver chiarito la mia posizione, che ribadisco non è quella di chi si schiera pregiudizialmente pro o contro qualcosa o qualcuno, ma di chi sta dalla parte dei cittadini e difendere i loro diritto di avere dei servizi adeguati e di poter intervenire nella scelta delle decisioni che li riguardano.
Neanche a me piacevano quelle aree abbandonate all'incuria, e difficilmente le utilizzavo, ma rappresentavano pur sempre un ripiego indispensabile per tante altre persone del quartiere, e il venir meno della funzione che svolgevano deve trovare una compensazione. Non ho quindi alcun timore a mostrare le condizioni in cui versava lo spiazzo di via Dei Giudicati in una foto che ho scattato qualche anno fa.
In fine, mi permetta di dissentire sulla questione del THotel, verso il quale non nutro alcun motivo di rivalsa, dato che la proprietà ha trasformato un edificio incompleto e dal progetto discutibile, in un bellissimo albergo.
Il THotel non avrebbe alcun bisogno di ulteriori parcheggi (se non per causa di alcune scelte organizzative interne), infatti l'occupazione di quelli di loro proprietà posti sopra e sotto il piano stradale, non è mai superiore a 1/4 della capienza, anche in piena stagione; la maggior parte dei turisti arriva in comitiva con i pullman o singolarmente in taxi, mentre ai clienti che utilizzano il bar, partecipano ai convegni o utilizzano gli altri servizi offerti dall'albergo, non viene consentito il parcheggio, aspetto che li obbliga a cercare un posto auto nelle strade vicine, occupando i già pochi posti disponibili.
Il THotel non avrebbe alcun bisogno di ulteriori parcheggi (se non per causa di alcune scelte organizzative interne), infatti l'occupazione di quelli di loro proprietà posti sopra e sotto il piano stradale, non è mai superiore a 1/4 della capienza, anche in piena stagione; la maggior parte dei turisti arriva in comitiva con i pullman o singolarmente in taxi, mentre ai clienti che utilizzano il bar, partecipano ai convegni o utilizzano gli altri servizi offerti dall'albergo, non viene consentito il parcheggio, aspetto che li obbliga a cercare un posto auto nelle strade vicine, occupando i già pochi posti disponibili.
PS: Per correttezza informo i lettori che nei commenti del post: "L'annoso problema dei parcheggi nel quartiere Fonsarda", è stata riportata, divisa in più parti, la replica di Paolo Casu.
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