La schizofrenica gestione della pandemia tra esperti e politici
Quando è iniziato il balletto delle varianti ho pensato: "Siamo fregati", ma non per le possibili implicazioni su contagi e mortalità, tutte ancora da verificare e confermare attraverso una seria indagine scientifica, ma perché ho immaginato che da quel momento ogni effetto dovuto a trascuratezza e stupidità, ogni incapacità di gestione della crisi sanitaria, ogni mancato controllo, sarebbe stato addebitato alla presenza della variante Inglese, Brasiliana, SudAfricana, e chi più ne ha più ne metta.
Infatti subito dopo una serie di casi verificatisi in alcune regioni, sono scattati in sequenza gli allarmi:
Crisanti: "un lockdown duro subito per evitare che la variante inglese abbia effetti devastanti come in Inghilterra, Portogallo e Israele. Dove si trovano le varianti brasiliana e sudafricana servono chiusure stile Codogno, non le zone rosse troppo morbide".
Walter Ricciardi, consigliere del ministro della salute Roberto Speranza, ha chiesto un "lockdown totale per fermare il virus". Questo nuovo stop prevede "anche la chiusura delle scuole facendo salve le attività essenziali, ma di durata limitata". A fronte di questa situazione di "pericolo - ha aggiunto - alcuni Paesi hanno già optato per la chiusura drastica. L'Italia è in ritardo, penso avremmo dovuto prendere misure di chiusura già 2 o 3 settimane fa".
E mentre Ricciardi comunque finisce per confermare quale sia la situazione reale: "tutte le varianti del virus SarsCov2 sono temibili e ci preoccupano ma, in particolare, quella inglese risulterebbe essere anche lievemente più letale.", alcuni articoli pubblicati recentemente annunciano allarmati che da studi fatti in Inghilterra la variante inglese del coronavirus SARS-CoV-2 potrebbe avere una mortalità tra il 30 e il 70 % superiore rispetto al ceppo originale. Ma naturalmente alla fine del pezzo viene precisato: "I risultati sono da confermare da indagini più approfondite."
In conclusione, anche cancellando senza pietà gli stupidi eccessi, non esiste alcuna certezza scientifica, siamo di fronte a una variante che, come succede per le evoluzioni annuali della classica influenza invernale, presenta gradi diversi di contagiosità e pericolosità, anche in ragione del fatto che gran parte delle persone non avevano sviluppato anticorpi nel corso dell'anno precedente. Ma ora, improvvisamente, si parla nuovamente di chiusura totale, coniando addirittura la nuova terminologia di "lockdown duro".
Di questi tempi non è quindi solo l'informazione giornalistica a essere allarmista e forviante, come purtroppo abbiamo verificato in quest'anno di pandemia, ma appaiono altrettanto confusi alcuni degli esperti, luminari e consiglieri, che in maniera schizofrenica continuano a sballottarci passando da un: "va tutto bene", a un: "siamo prossimi al disastro". Per alcuni, solo poche settimane fa, i vaccini non avrebbero avuto efficacia con le varianti, qualche il giorno dopo sono assolutamente in grado di proteggere anche dalle varianti; si è affermato a più riprese che i test sierologici non servivano a niente, salvo poi confermare che in realtà sono utili e importanti. Adesso è la volta delle varianti e gli esperti si spaccano ancora una volta in due: chi lancia l'allarme sul rischio di una catastrofe e chi come l'immunologo Mauro Minelli dichiara senza troppe remore: "Piuttosto che continuare a urlare 'al lupo al lupo', con allarmi che a intermittenza regolare vengono emanati da almeno 10 mesi da più di qualcuno dei controllori ufficiali della pandemia, sarebbe forse il caso di cominciare a verificare sul campo una loro reale capacità di agire. Invece siamo ancora puntualmente a registrare, più che mai mortificati, l'ennesimo paralizzante lockdown".
Essere un esperto in materia certo non comporta automaticamente la capacità di essere anche un buon comunicatore e a diversi esperti può essere capitato di avere qualche difficoltà nel trasferire correttamente le informazioni verso coloro che non hanno una preparazione medica, ma ci sono invece alcuni che puntano alla popolarità, cercando un dialogo diretto e continuo con il pubblico, purtroppo anche attraverso dichiarazioni che, a essere generosi, si rivelano quantomeno avventate. E' tutto umanamente comprensibile, ma non è accettabile in una situazione così grave, in questo momento le loro competenze rappresentano un aiuto fondamentale per chi deve guidare il paese e sono indispensabili per non generare panico nelle persone e indurle a comportamenti corretti.
Certo, una parte non irrilevante dei problemi inerenti la complessiva gestione della pandemia, sembra risiedere nella classe politica che è apparsa in difficoltà nell'affrontare questo dramma improvviso, incapace di trovare la soluzione più rapida ed efficace al grave problema che sta aggredendo violentemente e da troppo tempo la sanità e l'economia del paese. Sono in tanti a essersi persi nella sterile misurazione di parametri, schiacciati dalla pressione e dal peso delle responsabilità, tanto che la loro capacità decisionale è mancata di lucidità. Tirati per la giacchetta da una parte e dall'altra, alla fine hanno sempre scelto la via più facile affidandosi alle soluzioni "da manuale", che pur se valide rappresentano solo una parte di ciò che evidentemente serve per risolvere definitivamente una crisi di questa portata.
Capita così che si passi dalla possibile apertura di attività, che a detta di tutti rischiavano di facilitare la diffusione del virus, alle richieste di lockdown duro su tutto il territorio indipendentemente dalle situazioni locali, senza chiedersi per esempio come sia stato possibile che con le chiusure in atto tra le regioni la variante inglese si sia diffusa in quasi tutta la penisola (88% delle regioni) così velocemente; come mai si vedono continuamente foto di assembramenti non consentiti o di palesi violazioni delle norme senza che ci sia un proporzionale numero di sanzioni; come mai a distanza di un anno dall'inizio dell'emergenza non sia stato ancora rinforzato adeguatamente il comparto sanitario e ci siano grandi difficoltà a programmare un'efficiente piano di vaccinazione che ci metta rapidamente in sicurezza.
Ci sarebbe voluta una guida più autorevole alla sanità? Probabilmente, anche se il problema forse stava maggiormente nella gestione dei rapporti di forza in seno al precedente governo e oggi, con la nuova compagine, potrebbe bastare l'inserimento di qualche nuovo nome tra gli esperti che affiancano il ministro, qualche giovane con la testa sgombra, brillante oltre che preparato, magari servirebbe anche un problem solver?
Se poi finalmente si analizzassero in maniera critica alcuni degli aspetti che hanno contribuito a rendere vano, nonostante il lockdown totale, ogni sacrificio fatto nel 2020, si potrebbero avere indicazioni utili per contenere l'epidemia e sconfiggere il coronavirus senza per questo ammazzare l'economia del paese.
Riferimenti:
https://www.fanpage.it/live/coronavirus-ultime-notizie-15-febbraio/
https://tg24.sky.it/cronaca/2021/02/15/varianti-covid-italia-mappa#00
https://www.tgcom24.mediaset.it/cronaca/covid-il-virologo-crisanti-con-le-varianti-serve-lockdown-come-a-codogno_28725814-202102k.shtml
https://www.quotidiano.net/cronaca/lockdown-ricciardi-1.6026796
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